PROBIOGEN

l’importanza di preservare il secondo cervello

PROBIOGEN è un integratore alimentare che ripristina la flora batterica del microbiota intestinale, normalizza la motilità dello stesso intestino, contribuisce a stimolare le normali difese dell’organismo e regola il tono dell’umore.

La sua efficacia è garantita dalla presenza del SAM-e, S-adenosin-metionina, fondamentale per ristabilire la corretta peristalsi e il tono dell’umore, grazie ad un sofisticato meccanismo d’azione serotoninergico, e ancora dalla combinazione tra prebiotici e probiotici: PROBIOGEN contiene 20 miliardi di probiotici, di 5 ceppi batterici diversi accuratamente selezionati. Questi batteri buoni presenti in PROBIOGEN sono protetti da una biotecnologia naturale rappresentata dalla complessazione con il Trealosio, uno zucchero inerte che li ingloba, eliminando il rischio di inattivazione che può giungere da sbalzi termici e anche dall’attacco dei succhi gastrici. In PROBIOGEN è poi presente l’Inulina, un prebiotico fondamentale per il corretto funzionamento dell’intestino. Da segnalare inoltre la presenza di Echinacea purpurea, Zinco e Vit. C.

Probiogen - EIDON salus

Le principali indicazioni di utilizzo sono legate a condizioni di:

  • Stipsi e diarrea
  • Stomaco in disordine
  • Dolore addominale e bruciore
  • Colon irritabile
  • Cattiva digestione

È fondamentale cercare di mantenere una condizione di equilibrio del microbiota intestinale al fine di non incorrere in problematiche quali la sindrome da colon irritabile. È bene sottolineare, in quest’ottica, che i problemi legati ad un intestino mal funzionante possono anche essere dettati da fattori non strettamente legati ad un’alimentazione disordinata, quali lo stress o la conduzione di una vita frenetica.
Nell’intestino irritabile, più nello specifico, si alternano periodi di diarrea, di stipsi e di normalità nell’evacuazione. Si presentano anche altri sintomi di genere addominale come il meteorismo con senso di gonfiore addominale, borborigmi o nausea e sintomi di genere non addominale come ad esempio cefalea, facile stancabilità, difficoltà nella concentrazione, palpitazione, dispnea e disuria.

Colon

La sindrome dell'intestino irritabile (SII)

Secondo la Società Italiana Unitaria Colonproctologia, la “SII” è un complesso sintomatologico che comprende dolore addominale ed irregolarità dell’alvo, dovuto ad alterazioni motorie funzionali del colon. E’ senza dubbio la più frequente causa di ricorso al medico per patologia gastroenterologica.

Sintomi caratteristici della sindrome dell’intestino irritabile sono:

  • il dolore, più frequente in fossa iliaca sinistra ma che si può localizzare in tutte le zone addominali, è quasi costantemente presente. A volte il dolore può anche interessare le spalle o la regione lombare. Il sintomo, generalmente, non è molto intenso; non disturba il sonno, può seguire il pasto ed è alleviato o risolto con l’evacuazione di feci o gas;
  • la stipsi può essere tale da consentire l’evacuazione solo dopo uso di lassativi o clisteri;
  • la diarrea con numero variabile di scariche di feci di consistenza ridotta, raramente notturne ed accompagnate o meno da dolore addominale.

Nell’intestino irritabile, generalmente, si alternano periodi di diarrea, di stipsi e di normalità nella evacuazione.
Altri sintomi addominali: meteorismo con senso di gonfiore addominale, borborigmi, nausea.
Altri sintomi non addominali: cefalea, facile stancabilità, difficoltà alla concentrazione, palpitazione, dispnea, disuria.

Consigli

Probiogen - EIDON salus

Quando il sintomo prevalente è la stipsi, è necessario aumentare le fibre ingerite con la dieta (almeno 400g al giorno di verdure o frutta), bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno, aumentare l’attività fisica. Bisognerebbe anche cercare di regolarizzare l’evacuazione recandosi alla toilette, anche in assenza di stimolo, ad orari precisi.
Quando il sintomo prevalente è il dolore è utile ridurre l’ingestione di sostanze fermentanti come: legumi, cavoli, cipolle, broccoli, spinaci, prugne, mele, ciliegie, banane, latte, panna, gelati, cibi molto grassi, fritti, cereali integrali.
Il paziente dovrebbe imparare a riconoscere gli alimenti che scatenano o aggravano i sintomi in modo da evitarli o da ridurne l’introito.